martedì 21 giugno 2011

La scienza nel Medioevo:

"La caduta dell'impero romano"
Thomas Cole
1836

Con la caduta dell'impero romano d'occidente (fissata formalmente nel 476 d.c) e la diffusione del cristianesimo in Europa la ricerca filosofica e scientifica assunse caratteri diversi da quelli posseduti nell'età antica; in questo periodo storico, acquistò sempre più valore l'aspetto spirituale dell'esistenza.
Nei primi secoli il pensiero medioevale, coltivato quasi esclusivamente da uomini di Chiesa, si occupò soprattutto di problemi religiosi lasciando in secondo piano tutto ciò che non era spirituale.
L'analisi apparentemente semplice del rapporto tra la scienza e la fede in questi secoli assume invece un carattere estremamente complesso: sebbene si tenda ad associare il medioevo ad un periodo “buio” della storia europea e sebbene sia lecito considerarlo tale (almeno in ambito scientifico) non si può tuttavia pensare che il rapporto fede-scienza non abbia subito negli anni profonde mutazioni dovute alle situazioni storiche.

Amanuensi al lavoro: miniatura dai "Vangeli di Echternach"
Nei primi anni del medioevo l'Europa visse un periodo di grande instabilità politica; innanzi alla mancanza di un governo centrale e, tal volta, di confini ben definiti nacquero delle realtà che permettessero alla gente di sopravvivere: una di queste fu il monastero, il quale non costituiva solo un luogo di preghiera ma rappresentava un vero e proprio centro di sopravvivenza, munito di tutto ciò che fosse necessario alla sussistenza dei suoi abitanti. Fu in questo ambiente che per anni si conservò e si tramandò il sapere scientifico, grazie soprattutto al lavoro di copiatura e conservazione del sapere antico effettuato dai monaci amanuensi. 


Con la fondazione del sacro romano impero da parte di Carlo Magno la situazione politica e quindi sociale cambiò drasticamente. Per completare la sua opera di civilizzazione e cristianizzazione Carlo Magno diede grande impulso alla cultura ordinando di istituire scuole per tutti che insegnassero salterio, solfeggio, canto, calcolo ecclesiastico e grammatica; lo scopo era soprattutto religioso, ma venivano impartiti anche insegnamenti diversi.

La scienza prima dell' XI secolo:

La scienza in questo periodo non era ancora coltivata in se stessa, ma rientrava marginalmente nel filone del pensiero cristiano che tentava di spiegare e conciliare fede e rivelazione. Il maggiore filosofo dell’epoca carolingia fu Giovanni Scoto che interpretò la natura e il mondo come espressioni della volontà divina: Dio crea il mondo nello spazio e nel tempo ed è al tempo stesso il fine a cui il creato tende.

La scienza dall' XI al XIII secolo:

In seguito all'anno 1000 le città crebbero sempre più accrescendo il loro potere e, con loro, crebbe il potere della chiesa la quale istituì presso le cattedrali delle scuole che divennero in seguito le università. Sebbene la filosofia e la teologia costituissero ancora le materie di maggior interesse si affiancarono ad esse anche grammatica, retorica, dialettica e quadrivio che comprendeva aritmetica, geometria, astronomia, musica. Si sviluppò in questo ambiente il pensiero di grandi pensatori scientifici medioevali quali:

Teodorico di Chartres (morto nel 1156): presentò una visione meccanicistica del mondo secondo la quale Dio creò i quattro elementi (aria e fuoco che costituiscono il cielo e acqua e terra che costituiscono la terra) disponendoli in sfere concentriche; Il filosofo ipotizzo una composizione particellare della materia la quale seguiva le leggi meccaniche.

Adelardo di Bath: (1090-1160): si rifece a Platone affermando che il mondo rispecchia il mondo delle idee, ma per capire la sua varietà bisogna studiarlo scientificamente; non negò che Dio fosse la causa universale di tutti gli effetti, ma sostenne che solo la ragione può conoscere distintamente le singole cose.

La scienza dal XIII al XIV:

Intorno al XIII secolo il pensiero scientifico filosofico iniziò ad avvicinarsi alla concezione rinascimentale di scienza: iniziarono infatti ad essere discusse le distinzioni tra ciò che può essere percepito e verificato con i sensi e ciò a cui si deve credere per fede:

Bonaventura (1221-1274) sostenne infatti che la conoscenza viene dai sensi,tuttavia riconobbe che senza la ragione, che viene direttamente da Dio, l’anima non potrebbe usarla.

Ruggero Bacone
Università di Oxford
Ruggero Bacone: (1210- 1292 circa) che pur non essendo originale né un vero sperimentatore, sostenne l’importanza dell’esperienza; effettuò inoltre studi in campo astronomico che lo portò a discutere la posizione e l'estensione dei corpi celesti e ad affermare la sfericità della terra.

Importante scienziato fu anche Teodorico di Freiberg, vissuto fra il 1200 e il 1300, il quale si occupò di ottica: fu il primo a spiegare l'arcobaleno come fenomeno causato dalla rifrazione della luce.


La scienza dal XIV secolo alla rivoluzione scientifica:

a partire dal XIV secolo il pensiero scientifico iniziò ad assumere caratteristiche estremamente moderne, vennero infatti elaborate in questi anni quelle teorie e metodologie d'analisi dei fenomeni che porranno le basi alla rivoluzione scientifica del XVI secolo, inaugurata dall'opera copernicana Le rivoluzioni degli astri celesti” (De revolutionibus orbium coelestium) (1543); si ritrova quindi nell'opera dei pensatori citati di seguito l'anticipazione di alcuni fenomeni e di alcune caratteristiche della natura che costituiranno l'oggetto della ricerca dei grandi pensatoti dell'età moderna.

Guglielmo di Ockham(1288–1349): sostenne che la conoscenza può essere solo empirica, ma non escluse la possibilità di un’intuizione dell’intelletto che apra la via ad una conoscenza, relativa, di ciò che non è sensibile o materiale. A lui si deve un’anticipazione del principio d’inerzia; egli disse infatti che affinché un corpo si muova non è necessario un motore portando come esempio il moto del proiettile, il quale continua anche dopo che esso viene lanciato. Egli propose anche un metodo denominato “il rasoio di Ockham” il quale anticipò il metodo della scienza moderna.

Giovanni Buridano (1290 circa –1358circa): fu seguace di Ockham; elaborò la teoria dell’impetus, secondo la quale lo slancio conferito ad un oggetto per metterlo in movimento rimane in esso come impetus che diminuisce perché sul corpo agisce la resistenza dell’aria.




In conclusione:

Sebbene il medioevo sia considerato un periodo di scarso interesse scientifico esso pose le basi per la scienza moderna e le opere dei pensatori medioevali, la laboriosità dei monaci amanuensi e gli scambi culturali con l'oriente riaccesero nel tempo quel desiderio di conoscenza che la fine dell'età antica sembrava aver allontanato dall'Europa.

Naturalmente nel resto del mondo lo sviluppo delle scienze e del sapere seguì percorsi diversi; Il video di seguito mostra lo sviluppo delle scienze mediche nel mondo arabo negli anni del medioevo e, sebbene questo costituisca solo un piccolo assaggio della scienza nel mondo arabo del tempo, sarà possibile comprendere tramite la visione del filmato come, negli stessi anni, il sapere in quelle terre abbia seguito percorsi diversi a causa delle diverse situazioni politiche e sociali di quei territori.


Nessun commento:

Posta un commento